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La Nascita del Divano
La Nascita del Divano

La parola divano deriva dal termine arabo di origine persiana dīwān, con cui venivano indicati i registri amministrativi conservanti in un posto dove gli scribi lavoravano seduti su dei cuscini.

E’ un sedile imbottito, dotato di braccioli presente in diverse forme che consente di accogliere più persone.

L’inizio della diffusione di alcune poltrone simili al divano, risalgono ai tempi di Luigi XV con le marquise e le voyeuse.

Le prime, erano delle poltrone doppie e le seconde, erano delle sedie utilizzate durante le partite di carte che permettevano allo spettatore di guardare il giocatore da seduto grazie alla parte superiore dello schienale largo e imbottito che consentiva di restare coi gomiti appoggiati allo schienale.

Il primo vero periodo di diffusione del divano in Europa, risale all’epoca neoclassica sotto il regno di Luigi XVI dove fanno la prima comparsa dei modelli di divani (simili alle precedenti poltrone) con decorazioni classiche e forme rettilinee, il tutto ispirato all’epoca greca – romana con lo snellimento degli elementi decorativi.

Ancora oggi, lo stile Luigi XVI è uno dei più riprodotti da parte degli arredatori, soprattutto negli hotel di lusso.

Uno stile che crea un ambiente accogliente ed elegante.

 

I divani più importanti vennero creati dall’ebanista francese Louis Delanois che utilizzava per la loro costruzione del legno intagliato e dorato a foglia d’oro zecchino.

A partire dal 1769, iniziò a fornire arredi anche per il castello di Versailles:

poltrone, divani, sedie per il salotto, sedie per la camera da pranzo, sedie per le gallerie e un letto scolpito con fiori.

 

 

Durante il XIX secolo, nel Regno Unito si impone invece il modello Chesterfield.

Un divano ampio, comodo, imbottito e rivestito in pelle trapuntata che venne già commissionato all’inizio del Settecento da Philips Stanhope (IV conte di Chesterfield) ma che ottenne il suo strepitoso successo solo in età vittoriana.

 

I divani antichi venivano completati con una lavorazione chiamata capitonné, un’imbottitura realizzata a mano e trapuntata formando dei cuscinetti.

Nel XX secolo si assiste ad un progresso industriale, con la fabbricazione in serie e con impiego di materiali moderni.

Ora, il divano non è più costituito da blocchi, ma da elementi raggruppabili e componibili e comincia ad entrare in tutte le abitazioni come parte integrante dell’arredamento.

 

Il divano può essere:

 

  • A due posti: occupa poco spazio e può essere inserito in ogni tipo di soggiorno.

Affiancato solitamente da poltrone per garantire più posti a sedere e può essere messo anche nelle camere da letto o in cucina.

  • A tre posti: pensato per un ambiente più ampio, offre il massimo comfort e per aumentare la comodità si può optare per un divano con i braccioli bassi o stretti.

La sua misura varia tra i 180 e i 240 cm.

  • Angolare: permette l’appoggio su due pareti contigue.

Ha la classica forma ad L ed è composto da due sezioni.

La prima, presenta i posti a sedere dove tolto il bracciolo si può costruire l’angolo.

La seconda invece, è disposta su un angolo retto che addossata alla prima, consente di avere maggiore spazio sulla seduta.

  • Componibile: composto da più pezzi indipendenti che possono essere disposti in diverse posizioni.

Si inseriscono con maggiore facilità attraverso le porte d’ingresso e sono meno problematici da trasportare.

Quindi, consigliati per coloro che vivono in appartamento.

  • Con penisola: comprende una parte utilizzata per distendere le gambe o per sedersi (anche se priva di schienale).

Si tratta di divani angolari.

  • Divano letto: progettato per piegarsi e per trasformarlo in un letto e viceversa.

Soluzione alternativa alla camera degli ospiti e può includere un letto singolo o matrimoniale.

 

Analizzando i materiali, troviamo:

 

  • Rattan: materiale di origine vegetale, ricavato da una palma rampicante, le cui foglie sono ideali per realizzare mobili e cesti.
  • Pelle: materiale pregiato e costoso dato dall’unione di materiale di origine animale e prodotti chimici che ne consentono una facile lavorazione e morbidezza.
  • Tessuto: tessuti con una vasta gamma di scelta (cotone, lino, velluto).

Occorre valutare la sua resistenza, ed il colore del tessuto oppure della trama, scegliendo quello che si addata in tutte le stagioni.

Il divano in tessuto sarà più comodo di quello in pelle che tenderà ad essere freddo al tatto d’inverno e caldo d’estate.

  • Similpelle: creato con tessuti come fibre, cotone oppure lino che vengono ricoperti da materiale plastico.

I vantaggi sono la sua economicità, la facilità di pulizia e soprattutto la sua resistenza alla luce che impedisce il cambio di colore nel tempo, anche se, può rovinarsi e creare delle pieghe sulle sedute.

E’ facile da spolverare in quanto non permette agli acari di penetrare tra le fibre ed è adatto per prevenire possibili allergie.

  • Ecopelle: creato dall’unione di materiale di origine animale e prodotti vegetali.

A differenza dei prodotti chimici utilizzati per la pelle, quelli vegetali rendono ancora più pregiata e costosa la sua lavorazione.

L’unico problema è che con il passare del tempo, il colore può subire cambiamenti a causa delle discromie.

  • Velluto: tessuto che può essere realizzato con fibre naturali e sintetiche.

Può essere fine, morbido oppure robusto a seconda del materiale utilizzato per la sua creazione.

 

“Riassumi la tua vita in una parola.
– Divano
– In due parole?
– Divano/letto “