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Messaggio di "2025" marzo

Giornata Internazionale dello Sport per lo Sviluppo e la Pace
Giornata Internazionale dello Sport per lo Sviluppo e la Pace

Il 6 aprile di ogni anno, si celebra la Giornata Internazionale dello Sport per lo Sviluppo e la Pace, un’occasione speciale istituita dalle Nazioni Unite nel 2013 per riconoscere il potere dello sport come strumento di inclusione sociale, dialogo tra culture e appunto, la pace.

Questa data è stata scelta in onore della prima edizione (moderna) dei Giochi Olimpici, tenutasi ad Atene nel 1896.

A prescindere dall’età, dalla lingua parlata e dalle origini, lo sport è uno dei pochi linguaggi universali.

La pratica sportiva può abbattere le barriere, creare legami e soprattutto unire tutte le persone.

Nei contesti più fragili, soprattutto nei Paesi con forti crisi economiche e conflitti, lo sport ha dimostrato di avere un vero e proprio effetto positivo soprattutto sul benessere psicologico dei più giovani.

Le Nazioni Unite riconoscono lo sport come strumento strategico per raggiungere molti degli SDGs (Obiettivi di Sviluppo Sostenibile), tra cui l’istruzione di qualità, la salute, il benessere e la parità di genere.

Programmi sportivi ben strutturati, possono portare a:

  • Educare al rispetto delle regole
  • Favorire il coinvolgimento delle ragazze delle donne nelle società in cui spesso subiscono esclusione
  • Offrire alternative sane alla violenza e alla criminalità

 

ORIGINI: UN VIAGGIO NEL TEMPO

Lo sport, inteso come attività organizzata con obiettivi e regole, ha origini molto antiche e il significato di questa terminologia deriva dall’antico inglese DISPORT, che significava ricreazione/divertimento.

Nella Grecia antica, culla dello sport occidentale, i Greci ritenevano che mente e corpo dovessero essere allenati insieme per raggiungere l’eccellenza.

I Giochi Olimpici (776 a.C.), sono nati proprio ad Olimpia in onore di Zeus.

A quei tempi, le gare che venivano svolte includevano pugilato, corsa, giavellotto, lancio del disco e pancrazio (forma di lotta estrema).

A Roma invece, lo sport era più legato all’intrattenimento pubblico, tuttavia, i soldati praticavano esercizi fisici per mantenere forza e resistenza.

 

 

CURIOSITA’ STORICHE

Nell’antica Grecia i primi atleti olimpici gareggiavano nudi.

Lo sport era perfezione del corpo umano e la nudità era simbolo di purezza e impegno storico.

In molte culture invece, chi si distingueva nelle competizioni sportive godeva di onori pubblici ma anche di punizioni corporali legate al fallimento in alcune gare rituali.

 

 

IL CALCIO MEDIOEVALE: QUANDO LO SPORT ERA BATTAGLIA

 

Prima che il calcio diventasse lo sport più popolare del mondo, esistevano forche molto violente e arcaiche di gioco con la palla.

Una delle più conosciute è il CALCIO MEDIEVALE, noto come CALCIO FIORENTINO in Italia.

Perché era violento? Perché la forza fisica e la resistenza erano qualità apprezzate anche nei giochi di un tempo.

Le partite generavano spesso in risse di gruppo, con ossa rotte e qualche morte occasionale.

Fu per la sua brutalità che diversi re inglesi come Edoardo II (1314) ed Enrico IV (1401) lo vietarono.

Il nostro Calcio (violento) Fiorentino, è nato nel XVI secolo, e ad oggi è diventato simbolo della tradizione fiorentina, mantenendo viva la forma spettacolare dello sport del passato.

 

Le caratteristiche principali sono:

 

  • 27 giocatori per squadra senza nessun cambio consentito
  • Si può colpire l’avversario con calci, pugni e prese di lotta
  • Le squadre sono quattro e rappresentano i quartieri storici della città
  • E’ una fusione tra calcio, rugby e lotta libera dove l’obbiettivo è quello di segnare la caccia, cioè il gol.

 

In un mondo dove tutto cambia rapidamente, il Calcio Storico ci ricorda quanto sia prezioso preservare le radici e trasmettere alle nuove generazioni il valore delle tradizioni.

 

Lo sport ha attraversato i secoli trasformandosi, ma conservando sempre la sua essenza universale, cioè quella di unire le persone attraverso il rispetto, la sfida e il gioco.

Che si tratti di un’atleta paralimpica che cerca di sfidare i suoi limiti, al bambino che calcia un pallone in un villaggio africano, ogni gesto sportivo racconta sempre una storia e una speranza di cambiamento.

Celebrare lo sport significa credere in un futuro fatto di sogni condivisi e di rispetto.

Si può competere senza dividersi, e vincere anche solo correndo insieme verso un obiettivo comune.

Festa del Papà
Festa del Papà

La Festa del Papà è una ricorrenza speciale dedicata a tutti i padri,  diffusa in quasi tutto il mondo ed istituita ufficialmente nei primi del Novecento.

Seppur con date e modalità differenti, si è diffusa in quasi tutto il mondo molto rapidamente.

In Italia, come in molti altri paesi di tradizione cattolica, cade il 19 marzo, giorno di San Giuseppe, padre putativo di Gesù e simbolo di dedizione e amore paterno.

Fino al 1976, (nel nostro Paese), era considerato un giorno festivo a tutti gli effetti, ma poi venne eliminato con la legge del 5 marzo del 1977.

Le origini sono ancora incerte e dibattute, ma una delle teorie più diffuse sostiene che sia nata negli Stati Uniti nel 1909, dal governatore di Washington.

Infatti, venne celebrata per la prima volta per rendere omaggio al padre di Sonora Smart Dodd, veterano della guerra civile americana costretto a crescere sei figli da solo, dopo la morte di parto della moglie.

Solo nel 1972 è stata ufficialmente riconosciuta come festività nazionale negli Stati Uniti, quando il presidente Richard Nixon firmò una legge per istituirla la terza domenica di giugno.

Questa giornata rappresenta un’opportunità per celebrare l’amore, la dedizione e l’impegno dei padri nella vita dei loro figli.

È un’occasione per esprimere gratitudine e apprezzamento e molte persone scelgono di fare un regalo , come un biglietto di auguri, un libro, un gadget o un oggetto simbolico.

I regali spesso riflettono gli interessi e le passioni dei padri, come strumenti per il fai da te, abbigliamento sportivo, libri, gadget tecnologici, o oggetti personalizzati.

In Giappone ad esempio, si festeggia il  19 giugno con il nome di  “ Chichi no Hi” ed è tradizione regalare ai papà delle cravatte fatte a mano e invitarli a mangiare torte di riso dolci chiamate Mochi.

Il fiore più emblematico per questa ricorrenza, secondo la simbologia cristiana, è il Giglio.

Questo fiore ha un profondo significato simbolico e viene spesso raffigurato accanto a San Giuseppe come simbolo di virtù, protezione e amore paterno ed è è legato alla purezza, all'amore e alla paternità.

Inoltre, secondo la storia, la Madonna decise di sposare Giuseppe quando lo vide con un giglio bianco tra le mani.

Un altro simbolo floreale importante è il non ti scordar di me (Myosotis), che invece rappresenta il ricordo, l’amore eterno e il legame indissolubile tra padre e figli.

In alcuni paesi, il garofano rosso viene utilizzato per celebrare i padri ancora in vita, mentre il garofano bianco è un omaggio ai padri che non ci sono più.

 

 In Italia, la Festa del Papà è anche un'occasione per gustare alcune specialità culinarie tipiche. Tra i cibi più rappresentativi troviamo:

 

  • Zeppole di San Giuseppe: dolci fritti o al forno ripieni di crema pasticcera e decorati con un’amarena, tipici del Sud Italia. Secondo alcune fonti storiche, le zeppole affondano le loro radici nell’epoca romana in occasione delle feste dedicate agli dei del vino e del grano (Liberalia), dove  i romani erano soliti preparare dolci fritti a base di farina e miele, simili alle zeppole attuali.
  • Bignè di San Giuseppe: simili alle zeppole, ma diffusi soprattutto nel Lazio, sono bignè fritti ripieni di crema. L’origine di questo dolce è strettamente legata alla festività cristiana di San Giuseppe, celebrata già nel Medioevo. Secondo alcune leggende, San Giuseppe oltre ad essere un falegname, vendeva anche frittelle per mantenere la Sacra Famiglia durante la fuga in Egitto. Da qui, nasce la tradizione di preparare dolci fritti in suo onore.
  • Frittelle di riso: tipiche della Toscana, sono dolci di riso aromatizzati con vaniglia e agrumi, fritti e cosparsi di zucchero. Hanno origini antiche, risalenti al Rinascimento quando venivano preparate nei monasteri e nei conventi per festeggiare San Giuseppe. La loro preparazione inizia la sera prima, per permettere al riso di assorbire meglio i sapori.
  • Sfince di San Giuseppe: dolci siciliani simili ai bignè, ma con una consistenza più morbida, farciti con ricotta dolce, gocce di cioccolato e scorza d’arancia. Affondano le loro origini nella tradizione araba della Sicilia. Nell’antichità venivano preparate dalle pasticcerie conventuali, e poi vendute alle famiglie nobili e ai borghesi della città. Secondo la tradizione, furono le suore del Monastero di Palermo a perfezionare la ricetta, sostituendo il miele con la crema di ricotta zuccherata, arricchita con ingredienti tipici della pasticceria siciliana.
  • Ravioli dolci: presenti in alcune tradizioni regionali, si tratta di fagottini di pasta frolla o friabile che vengono farciti con ricotta o confetture e fritti.  Particolarmente diffusi in Emilia- Romagna, Toscana, Piemonte e Sardegna. Hanno origini antiche ed in passato erano tipici delle famiglie contadine, che li preparavano per festeggiare la fine dell’inverno e l’inizio della primavera. La loro forma richiama quella dei classici ravioli salati, ma con una farcitura dolce e golosa.

 

CURIOSITA’:

 

  • In Germania la Festa del Papà si celebra il giorno dell’Ascensione e prende il nome di "Vatertag". Qui gli uomini usano radunarsi tra amici per fare escursioni e brindare alla loro paternità.
  • In Russia la Festa del Papà si celebra Il 23 febbraio e prende il nome di “Giornata dei Difensori della Patria", ed è dedicata a tutti gli uomini, compresi i padri, che hanno servito il paese.
  • In Thailandia la Festa del Papà si celebra il giorno 5 dicembre, in occasione del compleanno del defunto re Rama IX, considerato il  padre della nazione
  • Negli Usa e nel Regno Unita la Festa del Papà si celebra la terza domenica di giugno e spesso i padri ricevono regali e vengono festeggiati con grigliate e momenti di famiglia
  • Nel 2015, la Casa Bianca ha rilasciato una dichiarazione in cui si afferma che la Festa del Papà non è solo un giorno per celebrare i padri, ma anche per celebrare tutti coloro che fungono da figura paterna nella vita di un bambino.
  • Secondo una ricerca, è la quarta festa più commerciale dell’anno, dopo il Natale, la Festa della Mamma e la festa di San Valentino

 

 

"Essere padre è una missione, un’avventura e un dono. Oggi celebriamo chi con amore, sacrificio e dedizione rende il mondo un posto migliore, un giorno alla volta."

- Cit.