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La Storia del Termometro

La Storia del Termometro

Il termometro è uno strumento di misura che consente di misurare la temperatura in modo semplice e veloce.

Questa parola deriva dalle due parole greche therme (calore) e metron (misura).

La sua invenzione è stata preceduta dalla realizzazione del termoscopio e si deve a Filone di Bisanzio, uno scienziato che lavorava nella biblioteca di Alessandria che realizzò un termoscopio che funzionava utilizzando la dilatazione termica dell’aria.

Il successo di questa creazione però, fu reso noto da Galileo Galilei che nel 1607 realizzò anche lui un termoscopio, che non è altro che l’antenato del termometro.

Galilei, osservò che l’aria riscaldata aumentava di volume e raffreddandosi tornava al volume originario.

Sulla base di questa osservazione Erone (matematico, ingegnere e inventore alessandrino) costruì un dispositivo che si basava sulla dilatazione dell’aria per far aprire le porte del tempio pagano quando sull’altare veniva accesso il fuoco.

Questa invenzione è chiamata Fontana di Erone:

 

 (Foto presa da Internet)

 

Fino a quel momento, il termometro non veniva utilizzato per provare la febbre e per far ciò, gli antichi apponevano le loro mani sul corpo della persona ammalata; quindi giudicavano se aveva la febbre o senza sapere la misurazione esatta.

Il primo e vero termometro per controllare la temperatura corporea fu realizzato da Santorio (amico di Gallilei) a Padova nel 1625.

Santorio costruì un tubo di vetro nel quale veniva inserita una parte di aria e una parte di acqua verde che consentiva di rendere più visibile la variazione del livello dovuto al riscaldamento dell’aria.

L’idea di utilizzare l’acqua come sostanza termometrica risale al 1650 ed è riconducibile a Evangelista Torricelli, noto studioso e inventore del barometro.

Sopra a questo tubo, c’era anche una scala graduata che consentiva di dare una misura precisa al cambiamento di temperatura.

Purtroppo, questo dispositivo era lungo circa 30 centimetri e la scala graduata era arbitraria, mancando dunque una scala di valori condivisa.

Il problema delle dimensioni venne risolto però nel 1867 da Thomas Allbutt che ne realizzò uno simile a quello dei giorni nostri e la misurazione di temperatura non richiedeva più di 20 minuti.

Il problema del contenuto venne invece risolto da Fahrenheit che realizzò successivamente un termometro ad alcool e poi quello a mercurio nel 1714.

Il termometro a mercurio è stato messo al bando il 3 aprile 2009 a causa della tossicità del mercurio.

Celsius, elaborò la sua scala basandosi sulle temperature di ebollizione e di congelamento.

Questa scala è quella che viene utilizzata tutt’ora dove la media di un corpo umano è di 37 gradi mentre per Fahrenheit era di 98.6.

L’importanza del termometro ad alcool invece, è associata all’Accademia del Cimento che mise a punto questa invenzione.

L’accademia venne fondata nel 1657 a Firenze da parte di Ferdinando de Medici con lo scopo di studiare la natura per via sperimentale.

Nonostante durò solo 10 anni poiché il suo scioglimento avvenne nel 1667, l’ateneo portò  a risultati molto importanti.

Pensate che, nel 1654 de Medici realizzò dei tubi sigillati riempiti di alcool e/o di urina con bulbo e gambo

Il termometro ad alcool, a differenza di quello ha mercurio, aveva come contenuto l’alcool che non era tossica ed evaporava rapidamente.

E’ stato il primo strumento efficiente e moderno per misurare la temperatura corporea.

Il liquido utilizzato può essere cherosene, acetato di isoamile oppure etanolo puro.

Il suo colore è trasparente per cui viene aggiunto del colorante rosso oppure blu per rendere visibile il risultato della temperatura.

Solitamente i termometri ad etanolo sono utilizzati per le misurazioni meteorologiche.

Oggi, possiamo misurare la temperatura corporea utilizzando anche termometri digitali che operano attraverso dei sensori di calore elettronici.

Dopo aver posto il termometro, sentiremo un bip che indica che il completamento della misurazione è terminato.

Esistono anche termometri digitali ad infrarossi, la cui unica differenza è che la misurazione avviene a distanza e non per contatto.

I termometri digitali impiegano meno tempo rispetto a quelli a mercurio per calcolare con affidabilità la misura della temperatura.

I termometri a mercurio ci impiegano circa 5 minuti, inoltre, sono molto pericolosi se cadono per terra.

Non solo perché sono fatti di vetro, ma anche perché il mercurio è tossico.

Leggere il termometro digitale è ovviamente più semplice dei classici termometri tradizionali.

L’ultima e unica differenza è che funzionano tramite delle pile non ricaricabili che prima o poi bisognerà cambiare.

 

Le ore più corrette per misurare la febbre vanno dalle 16 alle 18, poiché in questo arco di tempo il corpo assume i suoi valori più alti.

Solitamente la temperatura oscilla tra i 36,8 ai 37,4 gradi.

In base alla sua intensità, la febbre viene definita:

 

  • Leggera: da 37.5 a 38.5 gradi
  • Moderata: da 38.5 a 39.5
  • Alta: da 39.5 a 40.5
  • Altissima: oltre i 40.5 gradi

 

I punti corporei che possono essere utilizzati per rilevare la temperatura sono:

- Orale: può essere misurata solo ai pazienti che sono in grado di tenere il termometro in bocca.

Non può essere provata se si ha bevuto un liquido caldo oppure freddo.

- Timpanica: Si misura attraverso un termometro ad infrarossi

- Rettale: Deve essere effettuata previa lubrificazione con sostanze solubili in acqua.

E’ la soluzione che fornisce risultati più precisi e allo stesso tempo è quella più difficile da accettare, almeno che, non si tratti di bambini con età inferiore ai cinque anni

- Ascellare: metodo pratico e più comune, basta appoggiare il termometro sotto l’ascella.

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