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La Storia del Tappeto

La Storia del Tappeto

La storia del tappeto è antica e ricca di tradizioni e culture diverse. Si ritiene che i tappeti siano stati realizzati per la prima volta nell'antico regno della Persia, intorno al 500 a.C. Inizialmente erano utilizzati per scopi pratici come isolare dal freddo e dal calpestio, ma presto si evolsero in oggetti d'arte e status symbol.

Ma dietro alla loro creazione, vi era un significato più profondo rappresentato dai simboli disegnati che raccontavano la storia di chi li aveva creati.

Nel momento in cui l’uomo aveva iniziato a disegnare sulle pareti delle caverne, ha iniziato anche ad adornare gli arredi e i vestiti con decorazioni.

Infatti, per quanto riguarda i tappeti i simboli rappresentati servivano per proteggersi dal malocchio, dall’infertilità e per avere più fortuna e meno malocchio.

La maggior parte dei tappeti antichi, erano costruiti in lana, materiale poco duratura e per questo motivo ne sono stati ritrovati veramente pochi.

Durante il periodo islamico, i tappeti persiani divennero famosi per le loro intricate e colorate disegni geometrici e floreali. La tecnica di tessitura fu poi esportata in altre culture, come l'Impero Ottomano e l'India, che svilupparono stili unici.

Il tappeto si era conservato perché era stato congelato in una blocca di ghiaccio e si chiamava Pazyryk.

Nel XV e XVI secolo, i tappeti orientali furono introdotti in Europa grazie alle spedizioni commerciali e all'influenza dei crociati. La loro popolarità crebbe rapidamente e divennero un segno di ricchezza e raffinatezza. In questo periodo, i tappeti furono anche utilizzati come elementi decorativi nell'architettura e nell'arte.

Nel XIX secolo, con l'avvento della macchina tessile, la produzione di tappeti divenne più economica e accessibile. Questo portò alla creazione di stili e tecniche nuovi, come i tappeti in lana d'Inghilterra e i tappeti persiani in stile deco.

Il tappeto più antico, di cui si abbia notizia, è stato trovato nel 1949 in una tomba in Siberia ed era composto da 360.000 nodi al metro quadrato e risaliva al V- IV secolo a.C.

La sua misura è di 200x182 cm e probabilmente la sua origine è persiana nonostante sia stato trovato a migliaia di chilometri dalle Persia.

Il campo centrale è diviso in ventiquattro quadrati e presenta una croce le cui estremità terminano con un fiore stilizzato.

Le cornici che delimitano la bordatura presentano dei quadrati con all’interno un grifone.

 

 (Immagine presa da Internet)

 

Oggi, i tappeti sono ancora molto popolari come elementi d'arredo e continuano a essere realizzati in molte culture e regioni in tutto il mondo, ognuna con la propria tradizione e stile unico.

In sintesi, la storia del tappeto è un viaggio attraverso secoli di tradizioni culturali e artistiche, che hanno reso questo oggetto una parte importante della storia umana e una forma d'arte ancora apprezzata oggi.

 

I tappeti sono classificati in base alla loro provenienza:

  • Persiani: ornati solitamente con disegni floreali e scene di caccia
  • Turchi: detti anche Anatolici, sono commercializzati soprattutto ad Istanbul e sono asimmetrici.

I colori predominanti sono il verde, l’avorio, il giallo e l’azzurro.

Solitamente sono privi di figure animalesche e umane.

  • Berberi: presentano disegni asimmetrici geometrici e sono composti da lana con il filato grosso.

I colori predominanti sono l’oro, l’azzurro e il rosso.

  • Caucasici: presentano figure geometriche e arabesche.
  • Turkestan: il motivo principale è un ottagono reiterato in colonne orizzontali o verticali.
  • Transcaspio: presentano uno sfondo rosso e motivi geometrici ripetuti. Conosciuti anche con il nome di Bukhara.
  • Cinesi: gli ornamenti e i disegni sono tipici del luogo.

 

Analizzando i principali materiali di composizione troviamo:

 

Juta: fibra tessile ruvida naturale ricavata dal fusto della pianta appartenente al genere Corchorus.

Rappresenta la qualità più pregiata nel mondo tessile ed è composta da filamenti lunghi 2-3 metri con fibre spesse che vanno dai 2 ai 5 mm.

La sua produzione si concentra per l’85% in India e Bangladesh.

Questo materiale può essere lavorato all’uncinetto e può essere anche mescolato con altri filati per la realizzazione di borse o cinture.

Più è chiaro il filamento, maggiore sarà la sua qualità.

E’ denominata anche fibra d’oro perché presenta dei riflessi lucenti e dorati.

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Cotone: fibra tessile ricavata dalla bambagia che avvolge i semi delle piante appartenenti al genere Gossypium.

Questi tappetti sono duraturi, resistenti e hanno una migliore qualità di assorbimento della tintura.

Ciò indica che, possono essere personalizzati in un’ampia gamma di motivi e colori.

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Lana: fibra di origine natura più comune insieme alla seta per la realizzazione di tappeti di alta qualità.

Trattiene molto bene i coloranti e presenta una elasticità naturale, il che significa che può essere allungata, piegata e girata molte volte prima che si rompa.

La lana fa bene all’ambiente poiché deriva dalle pecore che vengono tosate dai loro cappotti ogni anno.

(Teniamo a precisare che, la tosatura non danneggia le pecore ed è importante farla per la loro salute durante i periodi più caldi)

 

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Seta: fibra proteica di origine animale, più comune insieme alla lana per la realizzazione di tappeti di alta qualità.

Si ricava dal bozzolo prodotto dai bacchi di seta e permette di fabbricare tessuti pregiati.

Permette di realizzare modelli più precisi e complessi.

Sono più sottili e morbidi al tatto.

La loro fibra è fine e dunque il tappetto risulta delicato ed è consigliato utilizzarlo in aree a basso traffico.

 

Bambù: materiale naturale, facile da lavorare e molto diffuso poiché facile da reperibile in natura.

Le sue proprietà più importanti sono la leggerezza, la versatilità e la sua resistenza.

 

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Legno: tessuto vegetale che costituisce il fusto delle piante aventi crescita secondaria.

E’ molto resistente e di lunga durata.

Inoltre, è un ottimo isolante termico capace di assorbire il calore e di cederlo con lentezza.

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Tessuto: tessuti con una vasta gamma di scelta (cotone, lino, velluto).

Occorre valutare la sua resistenza, ed il colore del tessuto oppure della trama, scegliendo quello che si addata di più alla stanza.

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Pelle: materiale pregiato e costoso dato dall’unione di materiale di origine animale e prodotti chimici che ne consentono una facile lavorazione e morbidezza.

 

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Lino: fibra molto antica naturale composta dal 70% di cellulosa.

Riesce ad assorbire l’umidità, è anallergico e battericida e molto resistente.

 

 

Se stai cercando un tappetto che può essere collocato in una zona ad alto traffico oppure all’aperto, puoi optare per il materiale riciclato.

Questi tappetti sono realizzati in plastica e tessuti a mano, sono ecologici e facili da pulire.

Per riempire uno spazio o rendere confortevole una stanza, un tappeto è la scelta ideale.

Dovranno adattarsi allo stile di vita della casa e quindi è importante valutare molti aspetti a riguardo.

Oltre al materiale, è importante analizzare anche:

  • Le misure: il tappeto deve adattarsi agli spazi e quindi è importante che abbia le giuste misure.

Per capire quali scegliere, provate a stendere dei fogli sulla superficie che intendete coprire.

  • I colori: se avete mobili in tinta unita, è preferibile optare per un tappetto fantasioso e luminoso mentre, se avete arredato la vostra casa con molti colori, meglio scegliere un tappeto semplice a tinta unita.
  • Le posizioni: occorre disporre i mobili sul tappetto e non in bilico sui bordi.

E’ preferibile che il tappeto sia almeno una ventina di centimetri più largo rispetto ai mobili posizionati sopra.

 

 

“Il tappeto volante lo adori finché non devi nasconderci sotto la polvere”

  • Cit

 

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